Un grande complimento al Cias (Cumpannia de Istudiu de sas Antichidades Sardas) di Irgoli che ha organizzato questa giornata con spirito volontario e con l’obiettivo sociale di rendere le strade di accesso al paese più pulite e quindi a rendere l’immagine di Irgoli ancora più attraente a chi lo frequenta, turista o abitante del paese che sia!
Marco Camedda
L’Assessorato all’Ambiente informa che:
nella giornata di Mercoledì 8 Aprile 2015 verrà recuperato il passaggio dell’umido previsto nella giornata di pasquetta, e giovedì 9 verrà recuperato il passaggio del secco sempre previsto per il lunedì di Pasquetta.
Nuoro Ambiente SPA comunica che
nella giornata di giovedì 25 dicembre 2014 – Natale del Signore- non verranno effettuati servizi. Per quanto riguarda la raccolta differenziata “porta a porta”, i cittadini dovranno attenersi strettamente a quanto previsto dal Comune di Nuoro per tali occasioni:“… i rifiuti non possono essere esposti nelle giornate festive” quindi la raccolta differenziata del “VETRO” nelle zone di calendario verrà effettuato la settimana successiva. Le zone interessate dalla raccolta del “secco indifferenziato e umido casalingo” verranno invece regolarmente servite al turno successivo.
Nella giornata di venerdì 26 dicembre 2014 – Santo Stefano, essendo questa giornata contigua ad una festività e nonostante la chiusura di tutte le piattaforme di accoglienza dei rifiuti, verranno invece effettuati i regolari servizi di spazzamento e raccolta dei rifiuti.
Dalla giornata di sabato 27 dicembre riprenderanno i normali servizi di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti.
(DA: comunicato Comune di Nuoro-22 Dicembre 2014)
A partire dalla notte di sabato sera sino a quella del 15 ottobre, chi verrà sorpreso a consumare bevande alcoliche o ad abbandonare bottiglie di vetro, lattine, contenitori e rifiuti in genere, potrà essere multato con l’applicazione di una sanzione amministrativa che va da un minimo di 25 euro ad un massimo di 500. Il provvedimento riguarda le aree pubbliche come strade, giardini e piazze e non gli esercizi commerciali autorizzati alla vendita di alcolici.
La decisione del sindaco Bianchi arriva dopo un percorso di ascolto che lui stesso ha voluto definire di “consulenza pubblica”: il primo cittadino, nei giorni scorsi, ha voluto riunire coloro che, a vario titolo, si occupano dei giovani e in particolare di piazza Sebastiano Satta, luogo nel quale il problema degli schiamazzi e dell’abbandono dei rifiuti ha raggiunto livelli allarmanti.
L’ultimo degli incontri, il Sindaco, lo ha avuto qualche giorno fa con un gruppo di ragazzi che frequentano piazza Satta: “La piazza è a disposizione di chiunque voglia fare iniziative, a me piace una piazza piena. Ma deve essere rispettosa e civile” ha detto Bianchi nel corso dell’incontro.
A seguito di queste interlocuzioni, il primo cittadino ha stabilito che il divieto decorrerà dalle ore 24,00 e non dalle ore 21,00 come era stato stabilito negli scorsi anni. “Spero – ha concluso il Sindaco – che i ragazzi capiscano che questa decisione di modificare l’orario, è un atto di fiducia nella loro capacità di divertirsi senza sporcare le piazze e senza disturbare la quiete dei residenti. Sono altresì convinto che il fenomeno del vandalismo e del disturbo trovi responsabilità in una ben definita minoranza rispetto alla totalità dei giovani nuoresi”.
L’ordinanza prevede che dal 5/07/2014 al 15/10/2014, nella fascia oraria dalle ore 24.00 alle ore 06.00 dell’indomani, è vietato, al di fuori dei locali e delle superfici esterne di somministrazione regolarmente autorizzati, il consumo di bevande alcoliche di qualsiasi gradazione in aree pubbliche, quali strade, giardini, piazze e scalinate compresi nel perimetro delimitato da piazza Sardegna, via Trieste, via Ballero, Via La Solitudine, viale Ciusa, via Aspromonte, Piazza Asproni, piazza S. Maria della Neve, via Alagon, piazza Palestro, via D’Annunzio, Via Monsignor Melas, Via Catte, Piazza Veneto, via Montale, Via Puglia, via M. Libertà, via Sardegna.
Secondo appuntamento dell’iniziativa “Puli…AMO Cala Liberotto“ a cui gli organizzatori, gli “Amici di Calaliberotto” e dell’Ufficio Ambiente del Comune di Orosei sono lieti che molti partecipino per dare un segnale di amicizia e collaborazione. Così come è accaduto, con grande successo, nel primo appuntamento dell’iniziativa che si è tenuto lo scorso 10 agosto.
Si ricorda che il Comitato di frequentatori di Calaliberotto, denominatosi “Amici di Cala Liberotto” e sorto spontaneamente l’anno scorso, ha organizzato quest’anno la prima edizione di questa manifestazione culturale e ecologica che è la prima di una serie di iniziative a difesa del Borgo marino.
Pertanto, come per la prima del 10 agosto, chiunque ami Cala Liberotto e sia mosso dall’orgoglio di preservare questo paradiso si unisca agli organizzatori e partecipi come volontario i questa iniziativa nata per ripulire da cartacce, bottiglie ed altra immondizia spiagge, strade, cespugli, pineta al fine di poter godere della bellezza del luogo ed invogliare i visitatori ed i frequentatori a non sporcare più e a rispettare al massimo tutti i luoghi, anche quelli meno in vista.
Le modalità di partecipazione sono le stesse dello scorso 10 agosto e chi fosse interessato può chiedere agli organizzatori portando una maglietta bianca o tinta unita, così che si possa stampare al momento il Logo.
Bisogna essere muniti di:
L’obiettivo finale dichiarato dagli organizzatori è di sensibilizzare i Turisti e i Cittadini a comportamenti più virtuosi e a fare di più per dare maggior decoro al luogo.
L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE E L’ASSESSORATO ALL’ AMBIENTE HA AVVIATO IL SERVIZIO DI RACCOLTA DEGLI OLI VEGETALI ESASUTI DI NATURA DOMESTICA e/o PROVENIENTE DA ESERCIZI COMMERCIALI E ALLO SCOPO DI SENSIBILIZZARE IL CITTADINO ALLA CORRETTA RACCOLTA DI QUESTO RIFIUTO CHE QUALORA VENGA ELIMINATO DIVERSAMENTE PRODUCE UN CONSIDEREVOLE INQUINAMENTO.
IL SERVIZIO PERMETTERA’ INOLTRE DI AUMENTARE LA PERCENTUALE DEI RIFIUTI DIFFERENZIATI CON NOTEVOLE MIGLIORAMENTO DELL’IMMAGINE DEL NS. COMUNE.
IL GIORNO VENERDI 08 MARZO 2013 ALLE ORE 11:00 PRESSO LA PIAZZA DEL POPOLO CON LA COLLABORAZIONE DELLA SOCIETA’ LEM LINEA ECOLOGICA MANGIA SRL AFFIDATARIA DEL SERVIZIO, SENZA NESSUN COSTO A CARICO DEL COMUNE E DELLA CITTADINANZA , SI PROVVEDERA’ ( PER LE UTENZE DOMESTICHE ) ALLA DISTRIBUZIONE DI PRATICHE TANICHETTE MUNITE DI TAPPO DI SICUREZZA PER LA RACCOLTA DEGLI STESSI, FORNENDO TUTTE LE INFORMAZIONI DEL SERVIZIO.
PER GLI ESERCIZI COMMERCIALI INVECE UN INCARICATO DELLA LEM LINEA ECOLOGICA MANGIA PASSERA’, PRESSO LE SEDI DEI LOCALI CHE FANNO USO DEGLI OLI VEGETALI, PER LA DISTRIBUZIONE DELLE TANICHE DA 30 Lt. O da 60 LT.
L’OLIO VEGETALE QUALI AD ESEMPIO L’OLIO DI OLIVA O DI SEMI VARI, MA ANCHE I GRASSI VEGETALI E ANIMALI, COME IL BURRO E LA MARGARINA, CHE RESTANO DALLA COTTURA E DALLA FRITTURA , NON DEVONO ESSERE VERSATI NEI LAVANDINI PERCHÉ DI LI DEFLUISCONO NEL SISTEMA FOGNARIO PER FINIRE O IN DEPURATORI DOVE POI VIENE PARZIALMENTE ELIMINATO CAUSANDO COMUNQUE DANNI AL DEPURATORE, OPPURE VIENE DISPERSO NEL SOTTOSUOLO SI DEPOSITA CON UN FILM SOTTILISSIMO ATTORNO ALLE PARTICELLE DI TERRA E FORMA COSÌ UNO STRATO DI SBARRAMENTO TRA LE PARTICELLE STESSE, L’ACQUA E LE RADICI CAPILLARI DELLE PIANTE, IMPEDENDO L’ASSUNZIONE DELLE SOSTANZE NUTRITIVE.
SE AVVIATO A TRATTAMENTO, INVECE, L’OLIO ALIMENTARE ESAUSTO PUO’ ESSERE UNA RISORSA PERCHÉ E’ TRASFORMATO IN ALTRI PRODOTTI INDUSTRIALI O BIODISEL, CARBURANTE ALTERNATIVO A BASSO IMPATTO AMBIENTALE.
TUTTI I DETTAGLI SULL’INIZIATIVA E SULLE MODALITA’ DI RECUPERO E DI CONFERIMENTO DELL’OLIO ALIMENTARE ESAUSTO SONO ILLUSTRATI NEL PIEGHEVOLE INFORMATIVO CHE SARA DISTRIBUITO CON LA TANICHETTA.
VI RINGRAZIAMO SIN D’ORA PER L’ULTERIORE IMPEGNO CHE METTERETE NELLA CORRETTA DIFFERENZIAZIONE DEI RIFIUTI E NEL RISPETTO DELL’AMBIENTE.
IL SINDACO
IL CONSIGLIERE DELEGATO ALL’AMBIENTE
Un’ area comunale di circa un ettaro di estensione, situata all’interno del comparto cave in località Canale Longu, è stata infatti affidata in concessione ventennale alla ditta oroseina Angelo Murreddu che al pari di altre tre società locali aveva fatto domanda al Comune per avviare un impianto di trattamento per inerti da demolizioni. Una discarica in grado di accogliere e poi di riciclare calcinacci, ferri di armature e affini che attualmente manca sia ad Orosei che in tutta la Valle del Cedrino. Una lacuna strutturale che crea notevoli disagi e grave dispendio economico agli impresari edili, ai privati che avviano qualsiasi cantiere, e alla categoria degli autotrasportatori.
I siti più vicini autorizzati per questo tipo di lavorazione si trovano infatti a non meno di 40 chilometri. Una distanza che incide sostanzialmente sul costo di ogni singolo cantiere e che indirettamente incentiva l’insorgere di discariche abusive di calcinacci e affini nelle campagne o addirittura lungo le cunette. Una problematica da tempo all’attenzione dell’amministrazione che, alcuni mesi fa, aveva individuato un lotto di terreno pubblico che poteva essere utilizzato a questo scopo nei pressi della discarica usata per il conferimento degli sfridi industriali delle imprese lapidee.
Il consiglio comunale aveva approvato all’unanimità questa iniziativa e quindi la giunta aveva invitato le quattro ditte locali che avevano manifestato l’intessere per avviare l’ attività a presentare le credenziali autorizzative e ad avanzare un’offerta economica per la concessione ventennale del sito. L’asta è stata vinta appunto dalla ditta Angelo Murreddu che, oltre ai rifiuti da demolizione, potrà lavorare anche gli sfridi di produzione delle cave. In carico all’impresa, oltre al canone annuale di 2mila euro, anche l’onere di attrezzare il sito e quello di realizzare la strada di collegamento alla rete viaria che serve l’intero comparto cave.
Prima di cominciare a lavorare, la ditta dovrà però ottenere tutte le autorizzazioni ambientali e amministrative dovute. Un iter non semplicissimo e neanche breve che, vista l’urgenza della situazione, si spera non incontri particolari ostacoli tecnici e burocratici che ritardino ulteriormente l’avvio di una intrapresa così necessaria e importante per tutto il territorio.
Con queste parole Giovanni Porcu, presidente dell’Unione dei Comuni Valle del Cedrino, nonché sindaco di Irgoli, riassume la sua posizione sul “caso rifiuti” scoppiato nei giorni scorsi tra i cinque paesi che costituiscono l’organismo intercomunale. Ieri mattina nella sede istituzionale dell’ente, i membri del Cda hanno affrontato l’argomento all’indomani delle dichiarazioni del consigliere comunale oroseino incaricato all’Ambiente Giacomo Masala che aveva fortemente criticato la scelta di Irgoli, Galtellì, Loculi e Onifai di non partecipare insieme ad Orosei ad un bando unico per il servizio di Rsu.
«Una scelta – spiega il presidente Porcu – dettata unicamente da calcoli economici e da valutazioni tecniche che non può essere strumentalizzata a fini politici. Orosei ha in progetto di bandire una gara d’appalto con una metodologia di raccolta e smaltimento e con una tipologia di tariffazione che gli altri paesi dell’Unione non ritengono confacente alla proprie esigenze e criticità. Questa è l’unica ragione che ha spinto i quattro Comuni a non partecipare al bando unitario fermo restando che l’interesse di ogni amministrazione è quello di valutare i costi di qualsiasi servizio e di scegliere quello più conveniente per i suoi cittadini».
Nessun caso politico insomma, stando almeno alle parole del presidente che si dice invece convinto della validità di continuare a rafforzare i servizi associati tra i Comuni dell’Unione ogni qualvolta questi siano di reale vantaggio per le comunità.
«Niente deve essere precluso a prescindere – spiega ancora Porcu – neanche la possibilità che in un futuro prossimo il servizio di Rsu che Orosei intende applicare sul suo territorio si rilevi effettivamente vantaggioso per tutto il territorio e che anche gli altri Comuni decidano di adottarlo in forma consorziata». L’argomento verrà affrontato nuovamente venerdì prossimo dall’assemblea dei sindaci della Valle del Cedrino, anche se le posizioni sembrano ormai chiare e definite.
Per domani il presidente dell’Unione dei Comuni valle del Cedrino, e sindaco di Irgoli, Giovanni Porcu ha convocato una riunione del Cda dell’organismo intercomunale presso la sua sede istituzionale di Orosei. Tra i punti previsti dall’ordine del giorno ce n’è anche uno dedicato alla recenti dichiarazioni di Giacomo Masala, il consigliere comunale di Orosei delegato all’ambiente.
Quest’ultimo ha fortemente criticato la scelta degli altri quattro paesi dell’Unione (Irgoli, Galtellì, Loculi e Onifai) di bandire un nuovo appalto associato per la raccolta dei rifiuti senza comprendere Orosei.
Dichiarazioni che avrebbero suscitato forti risentimenti da parte degli altri Comuni accusati da Masala di non aver ottemperato con atti ufficiali alla sottoscrizione dell’accordo collegiale preso invece in via verbale già dal novembre scorso.
In attesa della riunione di domani, né il presidente Porcu né gli altri rappresentanti dei Comuni della Valle del Cedrino vogliono rilasciare dichiarazioni ma il disappunto creato dalla dichiarazioni del consigliere comunale oroseino è comunque palese.
Di fatto l’ipotesi di andare a un bando di gara unitario era in discussione da mesi, ma da subito gli amministratori dei quattro comuni minori dell’Unione avevano palesato alcune perplessità nel merito. Due gli argomenti più controversi: la mole di rifiuti indifferenziati che si accumulano in in estate lungo il litorale e che il Comune di Orosei è gioco forza costretto a caricarsi nel bilancio e il tipo di tariffa da adottare.
Su questo fronte, Orosei spinge per quella puntuale con l’utente che paga in base a quanto conferisce e che presuppone di dotare i mezzi di raccolta di macchinari di pesatura elettronica e di codice a barre identificativo tutti i contenitori degli utenti. Una pratica che, vuoi per i costi delle apparecchiature vuoi per le possibili conseguenze negative sul territorio (si paventa un aumento esponenziale dei rifiuti abbandonati nelle cunette o nelle campagne), non ha mai del tutto convinto gli altri quattro Comuni.
Irgoli, Galtellì, Loculi e Onifai sono già da anni consorziati nella gestione del servizio e adottano la tariffa ponderata dove la bolletta è calcolata in base ai metri quadrati delle abitazioni e dal numero dei loro abitanti.
Una carenza che attualmente costringe gli autotrasportatori della zona a conferire a Siniscola (dove esiste l’impianto autorizzato più vicino) calcinacci e altri materiali di risulta della stessa tipologia, con grosse spese aggiuntive per gli imprenditori edili ma anche per i privati che effettuano piccoli interventi di manutenzione.
L’altro ieri il consiglio comunale ha infatti approvato la destinazione d’uso di un terreno pubblico per l’installazione di un impianto industriale per il trattamento di questa tipologia di rifiuti speciali.
Il sito, poco più grande di un ettaro, è stato individuato nell’area del comparto cave del monte Tuttavista. L’affidamento del lotto avverrà tramite una apposito bando di gara al quale potranno partecipare le tre ditte locali che da tempo avevano fatto richiesta al Comune per l’ottenimento di un area dove poter intraprendere questa attività.
Per rendere economicamente conveniente l’intrapresa (il costo dell’impianto tra macchinari e gestione è rilevante) l’affidatario potrà lavorare nello stesso impianto anche gli sfridi di produzione delle cave.
Con la realizzazione di un punto di conferimento per gli inerti da demolizione si spera di eliminare definitivamente la sciagurata consuetudine di scaricare abusivamente lungo le cunette e nelle strade di campagna cumuli di calcinacci.
Sono i dati di una ricerca condotta da Ipsos e forniti ieri nel corso della campagna di Save the Children contro mortalità infantile nel mondo, malnutrizioni e sprechi. Otto sardi su 10 non gettano mai cibo nel cassonetto nell’arco di un mese, ed è di 15 euro il valore del cibo sprecato ogni mese, il più basso in Italia che registra una media di 29 euro. Ancora, il 45 per cento dichiara di acquistare lo stretto necessario. Sardegna virtuosa, ma restano zone d’ombra. Il 13 per cento dei sardi getta alimenti nella pattumiera ogni settimana, il 7 per cento ogni giorno. Sul fronte della informazione ancora c’è tanto da fare.
«I cittadini hanno dimostrato interesse per la cosa pubblica», sottolinea l’assessore all’Ambiente Giacomo Masala ricordando alcuni momenti significativi come «i riconoscimenti tributati ai volontari, stranieri compresi, che hanno contribuito a pulire il nostro territorio. Anche come amministrazione ringraziamo tutti».
Orosei ha raggiunto il 73 per cento di differenziazione, un risultato tra i più alti in Sardegna, pur con la complicazione delle elevate presenze turistiche estive. Dopo gli incontri della scorsa settimana, a breve i cittadini saranno convocati per presentare le soluzioni individuate e condivise da inserire nel prossimo capitolato di appalto del servizio.
I cittadini potranno segnalare eventuali disservizi e proporre suggerimenti per un miglioramento del servizio stesso. Ieri il primo appuntamento ha registrato una bassa affluenza. «Un’esperienza produttiva per quelli che sono venuti – sottolinea l’assessore -. Sono stati segnalati diversi problemi e avanzate possibili soluzioni. Ora valuteremo se e in che misura sarà possibile adottarle».
Domani alle 11 sarà la volta di artigiani e industriali; alle 15.30 i liberi professionisti; alle 17.30 cacciatori e pescatori e, infine, alle 18.30 confronto con tutti i residenti a Orosei.
Ben 1.123 comuni vincono l’appellativo di ricicloni 2012 per aver superato il 65% di raccolta differenziata, mentre sono 833 quelli che si confermano zoccolo duro del concorso, comparendo da tre anni consecutivi nelle graduatorie.
‘‘ Comuni Ricicloni 2012 di Legambiente, giunto alla diciannovesima edizione, premia i comuni che hanno raggiunto, già nel 2011, la quota di almeno il 65% di raccolta differenziata, richiesta per legge solo dal 2012 (era del 60% lo scorso anno). Il risultato è positivo. Se ai 1.123 comuni ricicloni (1 comune su 7 pari al 13% dei comuni italiani) aggiungessimo i 365 che hanno comunque superato il 60% di raccolta differenziata richiesto dalla normativa per il 2011, arriveremmo alla quota di 1.488 comuni in regola con la legge dello Stato (1 Comune su 5 pari al 18% dei comuni italiani). Dai dati raccolti si riscontra, inoltre, rispetto all’anno precedente un calo della produzione dei rifiuti del 4,4%.
“Segno evidente di crisi – commenta Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente – di ‘decrescita infelice’. Ma anche frutto delle iniziative volte al contenimento della produzione dei rifiuti intraprese da progettisti, produttori, comuni virtuosi, cittadini attenti al valore d’uso delle cose che si comprano e si gettano. Insomma dalla crisi usciremo diversi da come siamo entrati. Sono passati circa 30 anni da quando si sono varate in Italia le fondamenta giuridiche e industriali del settore rifiuti e già tutto cambia. Allora si regolamentavano discariche e inceneritori. Oggi nella green economy del riciclaggio operano migliaia di aziende nuove o rinnovate, decine di migliaia di occupati, servizi, imprese sociali e attività di ricerca: in tutto 5mila imprese e 150mila occupati, secondo in Europa solo alla Germania. Non si parla più solo di settore rifiuti, ma di una parte importante del settore manifatturiero e dei servizi in generale, per l’attivazione del quale il ruolo dei consorzi è stato fondamentale”.
Parlando con chi gli accompagnava mi è stato riferito che son stati loro stessi che hanno chiesto ai genitori di poter partecipare. Questo mi ha reso estremamente felice,in quanto sono loro il nostro futuro, dimostrando,più di qualche adulto, quell’attenzione che l’ambiente merita,che spesso noi grandi non siamo in grado di avere. Un grazie va a tutti i partecipanti,specialmente ai componenti e ai vari ospiti del Campeggio sa Prama,per la sensibilità dimostrata e per la loro bravura a coinvolgere i loro ospiti a partecipare ad iniziative del genere.
Mi preme sottolineare che il litorale con annesse strade che va da Calaliberotto a sa Mattanosa è stato ripulito grazie a queste persone e grazie ad alcuni bambini della borgata. Per quest’area mi aspettavo una partecipazione dei locali considerevole,cosa che non è avvenuta,nonostante più volte siano stati loro a sollecitarmi una giornata ecologica, nonostante quest’ultima sia stata molto più pubblicizzata di quelle passate. Invece l’area che va dalla spiaggia di Fuile Mare fino alla spiaggia del Miraggio ( perdonami ma mi sfugge il nome della spiaggia),questa è stata ripulita da bambini di Orosei accompagnati da alcuni loro genitori e da qualche forestiero e da alcuni miei amici. Uno dei forestieri partecipanti è un ragazzino di Bologna di 11 anni, che ha convinto i nonni a partecipare,nonostante la loro anziana età.
Anche qui mi aspettavo una presenza molto più massiccia di tutte le persone che hanno le abitazioni li,ma si vede che non considerano i loro quartieri un bene da preservare e da rendere più vivibile. Vedete solo quando si fanno giornate del genere ti accorgi di cosa sia capace certa gente,i rifiuti raccolti di certo non erano materiale portato in tali siti da forestieri,ma la maggior parte di essi erano rifiuti domestici,abbandonati dai proprietari delle ville che si affacciano su queste aree,quindi questo la dice tutta su come viene considerato il nostro territorio da tanti proprietari di seconde case.
Vorrei ulteriormente aggiungere che,tanti di questi più volte si sono presentati in comune,alla mia presenza o alla presenza del sindaco,lamentando il fatto che i siti dove loro trascorrono le vacanze estive,sia una pattumiera a cielo aperto,però in pratica, non facendo niente perché cosi non sia, certo questo non ci esime come amministrazione comunale, dalle nostre grandi responsabilità,ma di certo una buona parte di essa dipende sopratutto dall’inciviltà di una parte di proprietari di alcune ville.
Scusandomi con tutte le persone civili di Orosei e non, e vi posso garantire che sono la stragrande maggioranza, ma ribadendo fortemente quella che è realmente la realtà dei fatti, (perdonatemi il gioco di parole).
Queste le innovazioni proposte e adottate dall’assessore comunale all’Ambiente Giacomo Masala per tutelare spiagge, pinete e strade extraurbane non coperte dal servizio ordinario di raccolta e smaltimento dei rifiuti.
INTERVENTI AL RISPARMIO L’iniziativa è stata resa possibile nonostante i tagli all’assessorato competente. Per il settore, infatti, nel 2011 sono stati investiti 90 mila euro, contro i 30 mila programmati per la stagione in corso: 12 mila destinati alla raccolta del materiale differenziato e secco nelle spiagge e 18 mila per i rifiuti abbandonati in località extraurbane. Proprio l’insufficiente disponibilità dei fondi ha impedito quest’anno il noleggio delle isole ecologiche che, per un costo di 56 mila euro, l’estate scorsa avevano permesso di ottimizzare il servizio anche d’estate concorrendo a far raggiungere a Orosei una percentuale di differenziazione del 72-73 per cento.
DIFFERENZIATA IN SPIAGGIA Si è dovuto così, facendo di necessità virtù, ricorrere in spiaggia all’istituzione di dieci mini isole ecologiche composte da un palo in alluminio verniciato che termina con una bandierina con tre bracci di sostegno su ognuno dei quali viene posizionato un contenitore di diverso colore corrispondente al tipo di rifiuto da smaltire. Entro i primi dieci giorni di luglio, con l’inizio del cantiere comunale per la pulizia delle spiagge, le dieci mini isole ecologiche acquistate saranno montate e posizionate sugli arenili non compresi nelle aree di pagamento del ticket: due sono destinate tra l’area di Osalla e quella di Su Petrosu, cinque a Marina e le restanti in tre diverse cale di Cala Liberotto.
VIDEO SORVEGLIANZA Il sistema di controllo con le telecamere sarà allestito la prossima settimana e servirà a monitorare aree considerate a maggior rischio di inquinamento come gli ingressi alle varie spiagge e le strade percorse per raggiungere il mare come quella di Santa Maria che porta fino allle varie zone del litorale e al nuraghe di Osalla e l’incrocio di Nauseli.
Saranno una ventina le telecamere mobili a infrarossi (per permettere un monitoraggio anche notturno) dislocate in modo da sorvegliare non solo sull’area a rischio ma anche azioni di vandalismo contro l’impianto. Come prescritto dalla legge, il Comune segnalerà la presenza delle telecamere posizionando ad ogni ingresso del paese un cartello che annuncia che Orosei è sottoposto a video sorveglianza. Una supervisione intensa per tentare di ovviare al problema delle numerose discariche abusive al fine di preservare la natura e arginare gli elevati costi dovuti alla raccolta e allo smaltimento dei rifiuti.
MULTE SALATE Chi abbandonerà la spazzatura abusivamente sarà punito sarà con una sanzione amministrativa di 800 euro che il sindaco potrà ridurre a patto che i contravventori si adoperino nel ripristino stato dei luoghi: una vera e propria opera di rieducazione al rispetto dell’ambiente e degli altri.
All’edizione macomerese, organizzata dal gruppo podistico dei Corsardi, hanno aderito quest’anno tutte le scuole di ogni ordine e grado e si prevede quindi un edizione particolarmente partecipata. Saranno quindi presenti molti degli studenti delle scuole elementari, scuole medie, liceo scientifico Galileo Galilei, Liceo delle Scienze Umane Madonna di Bonaria, Istituto Professionale Amaldi, Istituto Tecnico Sebastiano Satta. Il programma prevede l’appuntamento alle ore 9 del mattino presso la Pineta Albano.
Sono previste diverse attività di sensibilizzazione sul tema della tutela dell’ambiente con particolare riferimento alla corretta raccolta differenziata. Un gruppo di volontari procederà alla bonifica di alcune aree urbane.
Verso le 11,30 è prevista una visita all’azienda GST con la finalità di contribuire ad assicurare un più fattivo rapporto di reciproca collaborazione tra i cittadini e l’azienda che ha in affidamento il servizio di spazzamento e raccolta dei rifiuti secchi e differenziati nel perimetro urbano.
La giornata di sensibilizzazione ambientale è fissata per sabato 21 aprile. «Il programma macomerese – spiega Gavino Guiso dell’associazione Movimento Sardegna Pulita -, ha già i contorni definiti e questo soprattutto grazie ai dirigenti scolastici di ogni ordine e grado che non hanno indugiato nell’aderire alla giornata, giunta alla sua terza edizione e iniziata per merito dei Corsardi, un gruppo di podisti di diverse parti della Sardegna».
Protagonisti assoluti della giornata saranno gli studenti. «Proprio su di loro si punta maggiormente per diffondere una nuova sensibilità ambientale – dice ancora Guiso -, questo in considerazione della loro sensibilità ai temi e valori ambientali e del futuro che rappresentano. Le scuole hanno risposto prontamente ed è un piacere ringraziare i dirigenti scolastici che hanno aderito a questa edizione dell’Aliga Day che, grazie alla partecipazione delle scuole, diventarà la più partecipata e, mi auguro, diventi anche la più efficace sul fronte dell’incremento dei comportamenti responsabili e della raccolta differenziata. I dirigenti che hanno risposto al nostro appello sono la professoressa Rossella Uda dell’Istituto comprensivo Amaldi (IPIA), il professor Massimo De Pau dell’Istituto tecnico Sebastiamo Satta, la professoressa Gavina Cappai del Liceo scientifico Galileo Galilei, la professoressa Angela Maria Maccioni del Liceo delle scienze umane, il professor Sergio Masia dirigente delle scuole elementari e medie e assessore alla pubblica istruzione del Comune».
Il programma prevede il monitoraggio di alcuni siti problematici segnalati dall’amministrazione comunale e dai cittadini e azioni di divulgazione in ordine alla raccolta differenziata. Tra i siti degradati individuati figurano l’area ex Bastogi, piazza Due Stazioni, vico Sassari, le località di Serbagusa e Sa Crabarza. Nelle ultime edizioni dell’Aliga Day, invece, fu dedicata una particolare attenzione alla ss 131 le cui piazzole erano diventate delle discariche.
E’ quanto emerso dalla riunione dell’ultimo Consiglio Direttivo del Movimento Sardegna Pulita. Presto si potranno consultare sul sito tutti i dettagli. In questa edizione si cercherà di contribuire maggiormente a promuovere la cultura della raccolta differenziata. La data è stata concordata con il mondo scolastico, in considerazione della sua capacità di incidere positivamente nei percorsi educativi delle nuove generazioni.
Inizia ora la fase delle adesioni. A bruciare tutti sul tempo è stato il Comune di Arborea, presente dalla prima edizione, che per bocca del suo Assessore all’Ambiente, Marco Pinna, ha già preannunciato verbalmente la propria ferma volontà di esserci.
Per qualsiasi informormazione si può contattare l’associazione all’indirizzo di posta elettronica info@aligaday.it o contattare il Presidente Luciano Sogos o il Segretario Gavino Guiso o visitare il sito www.aligaday.it.
Il movimento Sardegna Pulita, promotore dell’iniziativa, è nato nel Giugno 2010 grazie alla sensibilità ambientale del gruppo dei Corsardi, associazione podistica a cui aderiscono numerosi atleti di ogni parte della Sardegna.
(Da: comunicato di Sardegna Pulita-17 feb 2012)
E pur di aggirare il «grande fratello comunale» si spostano in campagna dove le discariche abusive spuntano come funghi. Quella immortalata nella foto (non pubblicata nel blog) si trova in località Chilivri, a pochi chilometri dal paese, lungo una stradina di penetrazione agraria che scavalca il gollei e raggiunge il paese di Onifai, attraversando diverse campagne. Ma scempi simili vengono segnalati anche lungo la strada di Su Crastu, non distante dalla frazione costiera di Sos Alinos, quella di Piricone all’estrema periferia di Orosei e in diversi incroci delle stradine interpoderali che attraversano il comparto di santa Maria. Tutte località ben distanti dalle spiagge e di certo non trafficate da bagnati occasionali in transito.
Un fenomeno contro il quale il Comune ha messo in campo una nutrita task force di uomini (oltre alla polizia municipale rinforzata nei giorni scorsi da 5 unità stagionali anche i barracelli e gli occupati di alcuni cantieri comunali) e mezzi. Telecamere di sorveglianza appunto, ma anche una serie di cassonetti per la raccolta differenziata posizionati nei punti di maggior transito turistico. Un notevole spiegamento di forze e un cospicuo investimento finanziario che si scontra contro il «malcostume creativo» degli imperterriti imbrattatori della natura che, sfrattati dalle spiagge, scoprono nuovi orizzonti per lo smaltimento abusivo nei più reconditi angoli dell’agro.
Di qui l’appello del Programma Onu per l’Ambiente (Unep) per un’azione comune per combattere il fenomeno, anche alla luce degli ultimi dati: 270 specie rischiano di ingerire i rifiuti negli oceani, incluso l’86% di tutte le specie di tartarughe marine, il 44% di tutti gli uccelli marini e il 43% dei mammiferi marini.
”La spazzatura in mare – afferma Achim Steiner, direttore esecutivo dell’Unep – colpisce ogni paese e tutti i mari, e mostra in maniera molto chiara l’urgenza di passare ad un’economia verde, a basso contenuto di carbonio e più efficiente dal punto di vista dell’uso delle risorse. Una comunità o un paese che agisce in maniera isolata non sono la risposta. Dobbiamo occuparci del problema al di la’ dei confini nazionali e insieme al settore privato, che ha un ruolo critico da giocare sia nel ridurre i tipi di rifiuti che finiscono in mare, sia nella ricerca di nuovi materiali. E’ raccogliendo insieme tutti i soggetti interessati che potremo fare la differenza”.
Nel Mediterraneo, secondo dati Unep, nella top ten della spazzatura marina oltre il 40% è costituito da mozziconi di sigarette, avanzi di sigari e confezioni di tabacco. Sul podio ci sono si piazzano anche bottiglie di plastica (9,8%) e buste di plastica (8,5%), seguite da lattine di alluminio (7,6%), coperchi (7,3%), bottiglie di vetro (5,8%), il set completo del picnic usa e getta (bicchieri, piatti e posate) con il 3,8%, imballaggi e contenitori di cibo (2,5%), cannucce (2,1%) e linguette di apertura di lattine o altro (1,9%).
L’isola di immondizia in mare più nota è quella del Pacifico centrale, una sorta di ‘grande pattumiera’ tra California e Hawaii, di dimensioni pari a due volte il Texas.
Una preoccupazione crescente è quella della contaminazione delle specie marine e quindi della catena alimentare, con sostanze tossiche per la salute umana, rilasciate dalla plastica che abbonda negli oceani. Inoltre, i rifiuti arenati sulle spiagge e sulle coste possono avere un impatto economico serio sulle comunità che sono dipendenti dal turismo. Oggetti pesanti possono anche danneggiare habitat come le barriere coralline e avere un impatto le abitudini alimentari degli animali marini.
(Da:TelevideoRai.it)
Correva il mese di Marzo dell’anno 2010 e con il futuro Presidente di quello che sarebbe diventato il movimento Sardegna Pulita, l’impareggiabile Luciano Sogos, durante l’ennesima corsetta serale, si discorreva attorno ai massimi sistemi legati al turismo ed all’ambiente.
Luciano non sopportava, come export manager di una nota azienda alimentare sarda, di dover sempre giustificare con i clienti stranieri la coesistenza delle prelibatezze sarde con le montagne di spazzatura buttate ovunque e specialmente ai bordi delle strade della nostra isola. Da quella indignazione, che investì prima me, poi il mitico gruppo podistico dei Corsardi, sino a spargersi a macchia d’olio in ogni angolo di Sardegna, nacquero i nostri propositi di riscatto e quindi questa campagna.
Molti furono scettici e ci riservarono poco più che un’affettuosa pacca sulla spalla, convinti che ci saremmo scontrati con l’insuperabile realtà dei fatti e della maleducazione imperante, verso una battaglia contro i mulini a vento.
Il merito non è nostro, ma di tutti coloro, cittadini, aziende, amministratori comunali, istituzioni, scuole e associazioni, che hanno sollevato la testa e deciso di conbattere insieme una battaglia difficile. Viaggiando per la statale 131 la musica è ben diversa da quella di un anno fa. Certo, il fenomeno dell’abbandono indiscriminato dei rifiuti non è esaurito, ma il suo forte ridimensionamento è un fatto evidente e ciò si è rivelato in occasione del monitoraggio effettuato da noi in questi giorni su diversi territori.
Sino ad oggi abbiamo dovuto fronteggiare principalmente i rifiuti ingombranti, i materassi, le lavatrici usate per chiudere i muretti a secco. Da adesso in poi la battaglia si deve estendere alle cartaccie che infestano i parchi, ai mozzicconi buttati in ogni angolo, alle gomme da masticare che infestano i marciapiedi. Dobbiamo riuscire a dimostrare che la civiltà del decoro ambientale non è appannaggio del solo Nord Europa, ma può far parte anche del nostro patrimonio culturale. Se vogliano difendere il turismo, la nostra salute e le nostre tradizioni agroalimentari, in altre parole il nostro futuro, non abbiamo altra strada. Buona Aliga Day a tutti!
L’appalto dei lavori è stato aggiudicato l’altro ieri alla ditta Ignazio Spina Opere generali di Orosei e verrà eseguito in località sa Lantia dove prima c’era il vecchio depuratore che a sua svolta verrà demolito e l’area bonificata.
«Con la costruzione dell’ecocentro – spiega il vice sindaco Sandro Delussu – ci auguriamo di debellare il deprechevole costume di abbandonare i rifiuti in discariche abusive fornendo ai cittadini un servizio efficiente e facilmente fruibile».
La piattaforma ecologica sarà dotata di cassoni scarrabili che una volta pieni verranno conferiti nei centri di smaltimento convenzionati.
Questa volta l’ha fatta «grossa». Cipriano Mula, l’ambientalista solitario che senza ricompensa alcuna si è trasformato in cantoniere della Provincia di Nuoro e ha sistemato le cunette della strada che porta a Cala Gonone. Mula, a differenza degli enti preposti, ha raccolto le lamentele dei cittadini non unettesolo dorgalesi, per le condizioni in cui si trovavano le cunette lungo la provinciale 26.
Dalle prime piogge torrenziali di ottobre e gennaio, ai lati della strada, si erano formate delle vere e proprie trincee. Impossibile fermarsi ai lati del serpentone di asfalto per il rischio di danneggiare l’auto.
Cipriano, sempre presente a Sa Picada tra gli alberi del bosco di lecci alla ricerca delle mondezze che vengo abbandonate o lanciate dai finestrini delle auto dai soliti «incivili», stanco delle lagnanze per le condizioni delle cunette, per «protesta» ha preso la decisione: «Faccio io quello che non fa chi di dovere».
Si arma di badile, rastrello e carriola e comincia il lungo lavoro di ripristino delle vie di fuga della strada.
I risultati sono ben visibili da tutti. «Ho sistemato sei piazzole per un totale di circa 500 metri – commenta soddisfatto Cipriano Mula -. C’è voluto un bel po’ di lavoro ma adesso le macchine si possono fermare ai lati della strada senza rischiare di lasciare per terra la coppa dell’olio». Mula da qualche anno si è messo in testa di «pulire il mondo» da solo. Ma non lo fa solo a parole, per davvero ogni anno riempie centinaia di buste di immondizie raccolte dai boschi, a Sa Picada, a Littu, a Cala Gonone. È un precario.
Non ha un lavoro fisso, è occupato solo sei mesi l’anno nei cantieri occupazione del comune di Dorgali, i restanti mesi va a lavorare gratis, quasi per protesta. Una forma di contestazione che se prendesse piede potrebbe risolvere diversi problemi ai comuni e in questo caso alla Provincia di Nuoro che magari potrebbe nominare, Cipriano Mula quale affidatario della strada per Cala Gonone per i restanti mesi in cui non è occupato.
Il risultato sarebbe quello che è sotto gli occhi di tutti anche adesso, tanto che la provinciale sembra una strada della Svizzera.
(Da: La Nuova-30 mar 2011)
Un post del blog sullo stesso argomento: http://marcocamedda.blog.tiscali.it/2011/01/04/dorgali-la-crociata-contro-l%e2%80%99immondizia-di-cipriano-mula/
UNA MIA NOTA
La foto generica che ho pubblicato rappresenta un sensibile cittadino di una località italiana che ha deciso volontariamente di ripulire un tratto di strada aderente alla sua abitazione che evidentemente nessuno chi di dovere puliva. Si spera che questi civilissimi gesti non vengano col tempo considerati dovuti. Sopratutto quando si tratta di strade extraurbane, come la Provinciale di cui al soprastante articolo, dove il compito sembrerebbe più complicato per via di chi avrebbe la competenza di svolgerlo.
Ma a chiunque spetti questa competenza rifletta sul buon esempio di questi solerti volontari che lo fanno per innato senso civico sperando che esso dia i suoi positivi frutti e chi ha buone orecchie e poteri colga al volo queste civilissime “provocazioni”! Anche se penso che chi, come Graziano Mula (che sarei onorato di conoscere), lo faccia anche perchè dentro la sua coscienza sente il dovere, e penso sicuramente il piacere, di farlo!
Tutto questo mi ricorda quel che facevano in un recente passato le nostre mamme e nonne che pulivano “su camminu in d’inanntis de domo” (il pezzo di strada di fronte alla loro casa) ottenendo il risultato che dette strade erano sempre linde, pulite e quindi decorose. Ma questa è una, chiamiamola tradizione o usanza, che le nostre care mamme sono riuscite a trasmettere ancora oggi a noi figli e figlie. Ma ricordo ancora a “chi di dovere” che assolva i suoi compiti istituzionali e che i gesti dei cittadini come questo del caro Graziano non sia sostitutivo ma eventualmente aggiuntivo al “dovere ” di chi è ufficialmente preposto e che quindi non si debba più dire «Faccio io quello che non fa chi di dovere».
Sarebbe un momento di grande civiltà per tutti!
Marco Camedda
(Tratto dal sito Sardegna Pulita -Gavino Guiso-01 Febbraio 2011)